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Biblioteca delle Donne Soverato - Cineforum 2016

Precious

 

A cura di Paola Nucciarelli

 

TITOLO ORIGINALE: PRECIOUS

USCITA CINEMA: 26/11/2010

LINGUA ORIGINALE: inglese

PAESE DI PRODUZIONE: USA

GENERE: Drammatico

REGIA: Lee Daniels

Tratto da Precious di Sapphire

SCENEGGIATURA:  Geoffrey Fletcher

Interpreti e personaggi:

·      Mo’Nique: madre

·      Gabourey Sidibe: Precious

·      Mariah Carey: Ass. sociale

·      Paula Patton: Insegnante

·      Lenny Kravitz: Infermiere

 MUSICHE: Mario Grigorov

TEMATICHE: famiglia, condizione femminile

DURATA: 109 minuti

FORMATO: colore

 

TRAMA

Ambientato nel 1987, è la storia di Claireece "Precious" Jones (Gabourey Sidibe), una ragazza di sedici anni cresciuta in un mondo che nessuno mai vorrebbe conoscere. Claireece è incinta per la seconda volta di suo padre e a casa deve confrontarsi con una madre (Mo'Nique) arrabbiata e violenta che abusa di lei sia psicologicamente che fisicamente. Precious frequenta la scuola media e, nonostante gli ottimi voti in matematica, custodisce un terribile segreto: è semianalfabeta. Precious è una ragazza dalla grandissima tenacia che dietro ad un'espressione impassibile cela uno sguardo curioso, spinta dalla ferma convinzione che esistano altre possibilità per lei.

IL REGISTA

Lee Daniels


 

Regista e produttore, Lee Daniels ama ritrarre storie problematiche e personaggi tormentati. Appassionato narratore, si serve della macchina da presa per enunciare i conflitti, le condizioni interiori dei suoi soggetti, spesso antieroi in bilico tra scelte difficili e dilemmi inestricabili. Il suo cinema è il ritratto di un'umanità dolente e che rimette continuamente in discussione il suo ruolo, come succede ai protagonisti di Shadowboxer e alla triste eroina di Precious. Dopo gli studi al Lindenwood College, comincia a lavorare come responsabile e direttore di casting. Il suo intenso tirocinio dietro le quinte lo conduce a fondare una propria casa di produzione, la Lee Daniels Entertainment, con la quale finanzia Monster's Ball - L'ombra della vita (2002), un film diretto da Marc Forster e interpretato da Billy Bob Thornton, Halle Berry e Heath Ledger. È una drammatica storia perlopiù ambientata nel braccio della morte di una prigione della Georgia, in cui si muovono le vicende dei Grotowski, una famiglia che si trasmette da generazioni il lavoro in quell'inferno. Candidato a due Premi Oscar, il film fa aggiudicare ad Halle Berry quello destinato alla miglior attrice. Si tratta di un ottimo esordio per il produttore Daniels, la cui carta vincente è quella di puntare su tematiche d'impegno, che per la loro sensibilità, unita al mestiere di professionisti ben selezionati, non possono non incontrare il favore della critica. Decide di replicare il successo due anni dopo, producendo The Woodsman - Il segreto (2004), che affronta il dramma della pedofilia. Si intensifica l'attenzione per i personaggi al limite, contraddistinti da esistenze dolorose e costretti a scelte difficili. Per Daniels è il momento di una svolta. Decide cioè di continuare ad occuparsi dello stesso tragico universo, ma da dietro la macchina da presa.Il 2005 è infatti l'anno di Shadowboxer, un action movie che si serve del genere per un discorso ben più serio e profondo sui valori umani. Come diversi autori ambiziosi, aggredisce la tematica evitando la trappola del nauseante discorso didascalico e ponendosi invece dal punto di vista di personaggi agli antipodi della vita civile e dell'amore per il prossimo: due killer, assoldati per eliminare la moglie di un boss. Per i due antieroi dovrebbe trattarsi del classico lavoretto su commissione, ma il loro ingaggio (e la loro vita) cambia quando decidono di portare in salvo la vittima, e con lei il suo neonato. È difficile che una storia del genere eviti l'insidia del già visto, eppure l'impostazione dell'esordiente cineasta si propone di deludere le aspettative comuni, affrontando la narrazione in un'ottica particolare e con l'accento sulla complessa sfera umana e psicologica. Nel cast, tra gli altri, compare Mo 'Nique (pseudonimo di Monique Imes), che il regista rivorrà nel successivo Precious (2009), in cui interpreta la madre dell'omonima protagonista. Il film narra la storia di una ragazza obesa ed umiliata da tutti, messa incinta dal padre e costretta ad una vita molto dura, contraddistinta da difficoltà relazionali e di apprendimento. È interessante segnalare la presenza sul set di due cantanti, Mariah Carey e Lenny Kravitz, rispettivamente nel ruolo di un'assistente sociale e di un infermiere. Il film è stato presentato a Cannes 2009 nella sezione "Un certain regard", si è aggiudicato due Oscar, ma è stato distribuito in Italia solo nel mese di novembre dell'anno successivo. Il 2010 tra l'altro è stato un anno importante per Daniels: è il primo regista afroamericano ad aggiudicarsi una nomination ai DGA Awards. Tali riconoscimenti e soddisfazioni non fanno crogiolare il laborioso cineasta, che si lancia in nuove ed altrettanto ambiziose avventure registiche. Del 2011 è la produzione Selma, in cui coinvolge attori come Hugh Jackman, Liam Neeson e anche il cantante Lenny Kravitz, già nel cast di Precious. È una storia che ripercorre le travagliate marce per i diritti civili che hanno influito sulla storia dell'America e conferma, ancora una volta, l'impegno di Daniels nel coniugare fiction e più ambiziose intenzioni, ricordando stavolta le vite di personaggi storici come Lyndon Baines Johnson e Martin Luther King.Dopo The Paperboy, con una scandalosa Nicole Kidman (nominata al Golden Globe come miglior attrice non protagonista), presentato al Festival di Cannes 2012, torna al cinema nel 2013 con The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca, ispirato alla storia vera del maggiordomo alla Casa Bianca dal 1957 al 1986 (interpretato da Forest Whitaker), testimone della vita privata e delle vicende politiche di 7 presidenti degli Stati Uniti, da Harry Truman fino all'insediamento di Barack Obama.

RECENSIONE


ll film è basato sul romanzo omonimo di Ramona Lofton, in arte Sapphire, una scrittrice americana che ha lavorato a stretto contatto con i bambini, ha scritto per riviste femministe e ha insegnato a leggere e scrivere nei quartieri difficili della città, come Harlem e Bronx.  Il romanzo consiste nell’autobiografia di Precious. All’inizio la lingua è stentata, piena di errori. Precious sta tentando di scrivere  il suo diario da semianalfabeta e racconta senza mezzi termini quello che le è successo: si ricorda di aver subito delle violenze dal  padre e che nessuno l’ha aiutata. Da piccola non si era resa conto di quello che le stava capitando, da più grande si vergogna di quello che ha fatto. Vorrebbe vedersi morta, e per sopravvivere si estranea in un mondo irreale dove lei è una diva del cinema, oppure una cantante famosa, felice e amata. Il diario prosegue, Precious fa progressi in ortografia e la grammatica e nello stesso tempo migliora la percezione che  ha si se stessa, finchè riesce finalmente a liberarsi grazie anche all’aiuto di un’insegnante e all’influenza positiva dell’ambiente che trova nella nuova scuola alternativa: each one – teach one.

La trasposizione filmica è ben fatta, veniamo catapultati nell’Harlem degli anni ’80, in ambienti deprivati, dove lo slang afroamericano fa da padrone, insieme alle parolacce. Fortunatamente, pur nella sua drammaticità e durezza, il film è stato confezionato preservando gli spettatori e le spettatrici da scene crude e forti che il libro, invece, ci mette di fronte da lettori e da lettrici. Il film si apre con la protagonista che sogna ad occhi aperti: Precious si deve estraniare perché la realtà è  dura, la sua esistenza è troppo difficile da sopportare: la madre la maltratta, il padre la stupra, la gente la deride, la preside la espelle. E’ troppo per una ragazzina povera, nera, grassa e incinta. La figura della madre è così lontana dalle nostre immagini mentali che ci sembra impossibile che una madre possa essere diventata un mostro di cattiveria, di perversione e di egoismo. Ma questo è il dramma di Precious: la madre non si riscatta mai, perché non comprende, o non vuole comprendere i delitti di cui è artefice o quantomeno complice. Precious che a sua volta è madre di due bambini, darà ai propri figli l’amore che non ha avuto:  A volte dalla sabbia del deserto può nascere il fiore più bello.

 Buona interpretazione di tutto il cast, magistrale l’interpretazione della madre di Precious, Mo’Nique, che ha infatti vinto l’Oscar nel 2010 come migliore attrice non protagonista. La sceneggiatura è di Geoffrey Fletcher, primo afroamericano a vincere il premio Oscar per la sceneggiatura. La produzione di Oprah Winfrey,  la famosa giornalista americana , che tra le altre cose ha aperto una scuola per ragazze povere in Sudafrica, la "Oprah Winfrey Leadership Academy for Girls". L'altro produttore Tyler Perry, anch'egli di colore, viene da un'infanzia difficile a causa dei maltrattamenti subiti dal padre.

Il film si chiude con la scritta:

FOR PRECIOUS GIRLS EVERYWHERE

(Dedicato alle ragazze preziose ovunque siano)

Il film ha avuto l'alto patrocinio dell'Unicef per i temi trattati.

RICONOSCIMENTI:

Oscar 2010 :

Migliore attrice non protagonista

Sceneggiatura non originale

Golden Globe 2010:

 Migliore attrice non protagonista

Sundance Film Festival 2009 :

Premio del pubblico

Gran premio della regia

Premio speciale della giuria a Mo’Nique

Indipendent Spirit Awards 2010:

Miglior film

Migliore regia

Migliore sceneggiatura

Miglior attrice protagonista

Migliore attrice non protagonista

Toronto International Film Festival 2009

Premio del pubblico

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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